Lezione 3
Indici di Borsa [Definizione e mappatura]
Iniziamo quindi con dare una definizione di che cosa sono gli indici. Gli indici sono un insieme di azioni e strumenti utilizzati per poter osservare la crescita e l'andamento di una determinata industria o di un settore. Questi strumenti settoriali ci permettono di avere un'idea delle prestazioni di un mercato, fornendoci una migliore comprensione delle opportunità di investimento e delle fluttuazioni del mercato stesso.
In questo caso il broker è molto chiaro. Gli indici sono dei panieri, ovvero dei basket. Questi basket possono essere composti da azioni, obbligazioni o altri asset di varia natura. La definizione della composizione degli indici fornisce poi la natura dell'indice stesso. Avremo indici azionari se la composizione dell'indice è formata da azioni, indici obbligazionari, indici legati alle materie prime, indici collegati a real estate e così via a seconda dell'asset sottostante.
Come vengono utilizzati gli indici?
Gli indici possono essere asset sottostanti di uno strumento finanziario, per esempio come i contratti derivati. In questo caso abbiamo proposto futures o CFD. Possono essere anche benchmark di riferimento per gestori di fondi di investimento attivi. Quindi in questo caso, per esempio, fondi comuni aperti che hanno come benchmark di riferimento determinate tipologie di indici, oppure indici per prodotti a gestione passiva come gli ETF che replicano l'andamento di un sottostante. Ed infine parametro di confronto per la struttura di alcuni prodotti, come per esempio gli assicurativi come index linked, oppure fondi indicizzati o obbligazioni strutturate.
Tipologie di indici
Gli indici poi possono essere di tipo generale, ovvero comprendere tutti i titoli di un determinato listino, oppure parziali, cioè selezionare soltanto una parte di titoli ad esempio il CAC40 e il DAX 30 sono indici parziali perché fanno una selezione dei 40 o dei 30 titoli a più alta capitalizzazione all'interno di un determinato mercato paese.
Tra gli indici parziali, infatti, esistono diverse tipologie. Abbiamo quelli che racchiudono i principali titoli di un paniere a livello di capitalizzazione, come abbiamo visto per esempio per il mercato francese CAC40 e il DAX30. In questo caso viene fatta una selezione dei 30 o 40 titoli a più alto livello di capitalizzazione.
Esistono poi indici di tipo settoriale. In questo caso viene fatta una selezione in base al core business dei vari delle varie aziende che compongono che compongono i listini. In questo caso, per esempio settore tecnologico, health care, viaggi e tempo libero. Infine ci sono gli indici tematici che racchiudono sub settori che appartengono a determinate categorie per esempio l'e-commerce che fa parte della categoria dei tecnologici, ma è un tema a parte, oppure la blockchain che fa parte del sempre di un tema dell'alta tecnologia, ma è un topic innovativo e particolare all'interno nel settore high tech.
Poi abbiamo gli indici classificati per area geografica o paese. Ad esempio nell'area paese abbiamo visto il CAC40 e Dax30 che fanno riferimento al mercato tedesco e al mercato francese e poi abbiamo indici invece classificati per area geografica che quindi sono più ampi. Infine indici di sostenibilità. Questi sono indici con delle caratteristiche particolari perché sono indici legati alla sostenibilità e al cambiamento climatico. Quindi in questo caso sono indici con particolari caratteristiche.
Tre criteri di costruzione indice
Tra gli indici parziali, poi, il criterio più utilizzato è quello del value weighted. Anche in questo caso vediamo quali sono le principali costruzioni che possono avvenire e per quanto riguarda gli indici di mercato. Infatti gli indici azionari sono costruiti attraverso delle medie ponderate dei prezzi dei titoli che li compongono, che evidenziano l'andamento in un determinato mercato di riferimento.
La costruzione può avvenire secondo tre criteri differenti. In questo caso adesso abbiamo parlato di indici azionari e quindi adesso facciamo riferimento proprio agli indici specificatamente azionari, perché sono costruiti in maniera particolare e diversa rispetto ad altri indici di mercato. Poi vedremo anche la costruzione di ulteriori indici, per esempio indici di tipo obbligazionario o relativi a diverse asset class.
Price Weighted
La costruzione può avvenire secondo tre criteri differenti per quanto riguarda gli indici azionari. Price weighted, ovvero il peso di ogni titolo che compone l'indice dipende dal suo prezzo e non considera la capitalizzazione aziendale. Quindi il peso di ogni titolo all'interno di questo indice è dipendente dal suo prezzo e questo quindi è price weighted, quindi pesato secondo il prezzo di mercato. Tra gli indici che utilizzano questo metodo i più famosi sono il Nikkei 225, ovvero l'indice giapponese e il Dow Jones Industrial Average, ovvero l'indice americano che comprende circa 30 titoli.
Value Weighted
Il value weighted invece è una delle metodologie più utilizzate e tra questa tipologia diciamo di costruzione abbiamo l'S&P500 tra i più importanti, il Ftse Mib, che è l'indice italiano, il Dax 30 e l'Hang Seng, dove invece il peso dei titoli all'interno del paniere dipende dalla capitalizzazione e quindi in questo caso il listino evidenzia maggiormente l'andamento delle società più grandi.
Equally Weighted
Per ultimo abbiamo invece le equally weighted, ovvero i pesi sono uguali per tutti i titoli appartenenti ad un determinato indice. Quindi abbiamo come può avvenire la costruzione degli indici azionari e soprattutto quali sono le differenze e quali sono le principali tipologie di indici e soprattutto gli indici che noi conosciamo maggiormente e sui quali spesso il trader va a operare come l'S&P500, il Ftse Mib per quanto riguarda l'Italia o il DAX 30 per quanto riguarda il mercato tedesco che sono tra i mercati che sono molto tradati dagli operatori, vediamo che appartengono sostanzialmente ad indici che sono costruiti sul metodo value weighted quindi sul metodo della capitalizzazione.
Mappatura Indici
Passiamo quindi alla mappatura degli indici di mercato e diamo uno schema che definisce gli indici per quanto riguarda i sottostanti, quindi le asset class di riferimento. Gli indici possono essere di tipo azionario, obbligazionario, materie prime o indici considerati "altri" perché racchiudono altre tipologie di asset, in questo caso gli azionari. Abbiamo già visto i parziali totali e abbiamo visto anche i paese. Possiamo aggiungere le aree geografiche, i settoriali e i tematici, in questo caso i settoriali.
Indici tematici
Tra quelli tematici, poi, si possono aggiungere anche, per esempio, dividend, market cap, factor e quality. Prima abbiamo visto i tematici come dei sub settori, per esempio dei settoriali e quindi con particolari core business all'interno di un determinato settore. In questo caso andiamo ad evidenziare anche altri tipi di temi, come possono essere per esempio gli alti dividendi e quindi vengono selezionati dei panieri o dei basket che sono composti da titoli che hanno alti dividendi, oppure alte capitalizzazione di mercato, oppure fattori chiave. In questo caso vengono racchiusi tutti in una macro categoria definita tematica.
Indici per paese
Abbiamo anche l'area geografica e possono essere aree geografiche limitrofe o aree geografiche che invece sono distanti tra loro. Per esempio, quando parliamo di BRIC, Brasile, Russia, India e Cina non racchiude delle aree geografiche limitrofe, ma delle aree geografiche distanti tra loro ma che sono caratterizzate da dei fattori comuni.
Indici obbligazionari
Gli indici possono essere anche obbligazionari. In questo caso li abbiamo suddivisi in tre grandi categorie:
corporate
titoli di Stato
inflazione e liquidità
Quindi gli indici obbligazionari di tipo corporate sono indici che racchiudono titoli obbligazionari emessi da aziende, titoli obbligazionari emessi ad esempio da enti statali o piuttosto che enti sovranazionali e infine collegati all'inflazione o alla liquidità. Poi abbiamo dato anche delle sottocategorie, per esempio euro o mondo quindi internazionali e ai titoli di Stato Italia euro mondo ed emergenti. a seconda dell'area geografica di appartenenza oppure a livello di rischio come nel caso della yield.
Indici di materie prime
Infine abbiamo visto le materie prime nel senso che abbiamo suddiviso gli indici anche per materie prime. Questi possono essere di due tipi:
Quando parliamo di indici di tipo generico facciamo riferimento a dei panieri, quindi sostanzialmente non a una singola materia prima ma a un paniere di indice in particolare e questo paniere tendenzialmente raggruppa delle materie prime non della stessa categoria quindi può mischiare delle materie prime come possono essere per esempio i coloniali come gli agricoli o gli energetici. Invece poi abbiamo degli indici collegati diciamo a materie prime più specifiche e quindi in questo caso appartenenti alla seconda categoria. Che sono degli indici invece specifici di una determinata commodity, quindi possiamo avere un indice che fa riferimento solo all'energia, ai metalli preziosi, ai metalli industriali, ai coloniali, agli agricoli e così via.
Altri indici
Infine abbiamo una voce altri nella quale abbiamo racchiuso altre tipologie di categorie. In questo caso abbiamo degli indici di volatilità, come può essere per esempio il VIX Index, l'indice collegato alla volatilità del mercato americano, oppure indici collegati al mercato immobiliare quindi real estate, indici di credito o dollari Index, quindi un indice che è sostanzialmente un paniere delle principali valute contro dollaro. Infine esistono anche delle altre tipologie di indici che vengono costruiti e personalizzati come benchmark dalle società di settore e nelle slide successive poi ne andremo a parlare in maniera specifica. Infine abbiamo degli indici di sostenibilità che è un topic estremamente attuale che sono collegati invece al discorso del cambiamento climatico.
Indici azionari mondiali
Poi possiamo passare alla mappatura dei principali indici azionari mondiali e possiamo fornire uno schema in base all'area geografica. Per quanto riguarda il mercato statunitense, vediamo i principali indici, tra cui:
Poi abbiamo i listini del vecchio continente:
Poi abbiamo la parte dell'area asiatica, in particolare il Giappone, con l'indice generale che è il topic, l'indice parziale che è Nikkei 225.
Infine concludiamo con i principali indici internazionali, sempre nell'area asiatica, tra cui Shanghai Composite, l'indice cinese Hang Seng, l'indice di Hong Kong, il Kospi, l'indice coreano, il BoVespa, l'indice brasiliano, il Sensex, l'indice generale indiano e il Nifty, l'indice parziale sempre dell'India.
Perché è importante la mappatura?
Avere una mappatura di quelli che sono gli indici principali è estremamente importante in quanto ognuno di questi è fonte di ispirazione per i trader per eseguire la propria operatività. La maggioranza dei trader, sia intraday che multiday, lavora molto sia sull'indice S&P500 sia sul Nasdaq per quanto riguarda il mercato americano. Quando invece facciamo riferimento al mercato del Vecchio continente, si opta normalmente per l'indice DAX perché è un indice estremamente liquido e va bene sia per i trader intraday, sia per quelli multiday. I FTSE Mib, essendo l'indice italiano, può essere estremamente indicato per tutti coloro che decidono di fare trading su un mercato nazionale e quindi che hanno una conoscenza magari più approfondita di determinate realtà aziendali. I FTSE MIB raccoglie 40 titoli ad alta capitalizzazione, rappresentativi appunto di 40 imprese che sono quotate sul listino di Piazza Affari. Quando parliamo degli indici internazionali, normalmente i trader non prendono in considerazione questi mercati, per lo meno i trader intraday, ma i trader multiday e soprattutto quelli che operano a livello di ETF, vanno su questa tipologia di mercati, perché sono investimenti di più lungo termine, quindi hanno degli orizzonti temporali di lungo periodo.
Commissioni indici
Il fattore commissionale, poi, è un altro elemento importante da considerare, perché quando i trader operano fanno riferimento anche all'aspetto commissionale, soprattutto per chi esegue più di un'operazione al giorno e quindi ci sono dei mercati, come ad esempio il Dax 30 o alcuni mercati americani tipo S&P500 e Nasdaq 100 che permettono anche degli scaglioni commissionali un po' più bassi rispetto a particolari mercati che vengono considerati un pochettino più difficili da tradare, in quanto hanno delle commissioni un po' più alte rispetto ai mercati classici sui quali normalmente investono gli operatori.
Esempio su eToro
Andiamo a vedere adesso qualche esempio e prendiamo i mercati azionari. Vediamo gli strumenti messi a disposizione dal broker eToro e quali sono i mercati che si possono tradare. Questa è una schermata statica e quindi nel momento in cui l'abbiamo presa questi erano alcuni dei mercati si potevano tradare e quindi sui quali si poteva fare operatività attraverso il broker eToro. Andiamo adesso nella piattaforma live e andiamo a vedere direttamente quali sono le possibilità offerte da questo intermediario.
Passiamo quindi alla versione live della piattaforma ed andiamo a vedere i mercati che si possono andare a tradare. eToro offre la possibilità di andare nel menu orizzontale a vedere i vari asset sui quali si può fare l'operatività. In questo caso abbiamo azioni, ETF, criptovalute e indici. Andiamo a vedere quello che offre, troviamo 13 risultati. Andiamo a vedere i mercati azionari e gli indici azionari sui quali è possibile fare trading. Quindi abbiamo un indice per esempio australiano, un indice cinese, l'indice Dow Jones, Eurostoxx 50, il CAC 40, l'indice tedesco DAX 40, l'indice di Hong Kong, il Nikkei 225 e il Nasdaq 100. Anche qui poi possiamo andare avanti abbiamo l'S&P500, il FTSE 100, l'indice inglese e il dollar index. Quindi ci sono delle varie opportunità sia dal punto di vista paese, sia dal punto di vista valutario in questo caso abbiamo anche il dollaro Index.
Esempio su Plus500
Vediamo anche quello che offre la piattaforma di Plus500. Andiamo a vedere nella sezione CFD Indici. Per esempio abbiamo CFD indici di tipo paese o indici di tipo settore. Andiamo a vedere gli CFD indici di tipo paese e vediamo che c'è la possibilità di tutti i mercati visti in precedenza, compreso anche il mercato svizzero, norvegese e greco, che invece su eToro non c'era la possibilità di tradare. Abbiamo la Svezia, l'Ungheria, la Germania mid cap, quindi le società a media capitalizzazione, l'indice polacco, l'indice di Singapore, l'indice VIX che abbiamo detto essere l'indice della volatilità legata al mercato americano, Austria, Danimarca e il Nifty 50 l'indice parziale indiano.
Poi abbiamo anche CFD indici di tipo settoriale in questo caso abbiamo una particolare suddivisione perché abbiamo un CFD indice delle criptovalute e qui abbiamo una definizione di questa tipologia di indice che è un indice più tematico che segue e misura le prestazioni delle dieci criptovalute principali su mercato comprese Bitcoin, Ethereum e altre. Poi abbiamo CFD indice del NYSE Fang Plus, un CFD indice su un futures dell'indice NYSE Fang, quindi un CFD indice di dieci aziende tecnologiche di prossima generazione, tra cui Facebook e Netflix. Poi abbiamo un CFD indice dei giganti del settore immobiliare, che segue le 30 società quotate in Borsa più grandi del Nord-America operanti nel settore del real estate e addirittura un indice dei titoli della cannabis e quindi in questo caso che segue le principali azioni nel mondo nel settore della marijuana medica quindi Aurora cannabis Canopy Grove e altre tipologie di di marijuana medica. Quindi abbiamo visto che ad esempio Plus500 offre anche degli investimenti di tipo tematico oltre che delle possibilità di fare investimenti su CFD indici di tipo Paese. Provalo da qui.
Indici usati come benchmark
Torniamo quindi al nostro corso. Vediamo che gli indici possono essere anche utilizzati come benchmark. Si possono avere infatti benchmark di riferimento per gestori di fondi comuni, soprattutto attivi, ma anche a gestione passiva, quindi indici di riferimento per prodotti come ETF o ETN. Nell'altro caso, ad esempio, è facile anche utilizzare gli indici come parametro di confronto per la struttura di alcuni prodotti. È facile infatti trovare gli indici proprio come parametro di riferimento di prodotti indicizzati, in questo caso come i prodotti assicurativi index linked, fondi indicizzati, obbligazioni strutturate.
Questo l'abbiamo già visto in precedenza, ma è un approfondimento che volevamo fare proprio per dire che non esistono soltanto gli indici di mercato, cioè quelli che noi consideriamo normalmente per fare trading, ma esiste anche un mondo tra le principali società dedicate alla costruzione e gestione di indici, che fa proprio riferimento alla creazione di indici particolari che sono costruiti per essere indici di riferimento sottostanti di determinati tipologie di prodotti. È importante che voi li conosciate non è necessario andare in profondità su ogni casa prodotto che offre determinati indici perché dal punto di vista del trading di breve periodo ad esempio o intraday non è assolutamente rilevante.
Per chi invece volesse fare trading di medio lungo termine su prodotti che possono essere magari degli ETF, è importante sapere che esistono appunto dei benchmark di riferimento offerti per esempio da MSCI, Merrill Lynch, Citigroup, JP Morgan, Fideuram, UBS, Stoxx e S&P e ne elenchiamo solo i principali che potreste incontrare quando andate a leggere i documenti informativi relativi ai singoli prodotti. Quindi quando andate a leggere i kids degli ETF, per esempio, potrete trovare che come asset sottostante, quindi come benchmark di riferimento, venga proposto un particolare indice costruito da una di queste società o banche tradizionali. Potreste quindi incontrare un MSCI Award, un MSCI health care, un MSCI Japan oppure altri tipi di indici settoriali come lo Stoxx High-tech oppure di tipo addirittura obbligazionario.
In questi casi vi consiglio di andare a vedere la costruzione dell'indice in modo tale che sappiate esattamente la replica (nel caso in cui sia una replica passiva) in modo che sappiate su che cosa andate ad investire e quindi la composizione dell'indice. Questo perché il prodotto, effettuando una replica passiva, va proprio a replicare passivamente la composizione del sottostante.
Se la composizione del sottostante non la conoscete è difficile comprendere la tipologia di investimento quindi per prima cosa se decidete di fare investimenti o trading con ETF, andate a vedere com'è composto il sottostante, soprattutto se si tratta di indici costruiti ad hoc e personalizzati dalle case di investimento. Nel caso in cui invece gli indici siano benchmark di riferimento per dei fondi comuni, in questo caso il discorso è ulteriore, nonostante si parli non di una gestione passiva, ma di una gestione attiva da parte di un team e di un gestore altamente professionale o comunque un professionista del settore, è importante che quando andate a fare la selezione del fondo sappiate esattamente su che cosa andate ad investire e quindi quale può essere la politica di investimento e gli obiettivi del prodotto. Invece per chi fa trading intraday o di brevissimo periodo (quindi magari nell'arco di una settimana) queste informazioni sono meno rilevanti in quanto investirà probabilmente più in CFD o in altri strumenti come i futures che hanno come sottostante magari i mercati e indici azionari o legati a materie prime e comunque non fanno riferimento a indici di questa natura.
Statistiche di Morningstar
Andiamo a vedere qualche statistica che ci offre Morningstar. Vi ricordo che queste sono delle slide a titolo esemplificativo e non sono aggiornate. Quindi per poter andare a vedere in versione reale i dati di Morningstar attuali vi invito ad andare sul sito www.morningstar.it e andare a vedere i dati aggiornati. In quest'area in particolare è possibile vedere il rendimento degli indici mondiali negli ultimi tre anni, sia i migliori che i peggiori, in modo tale da poter fare una valutazione. Questo riguarda soprattutto chi fa trading di medio o lungo termine o chi fa anche trading di breve periodo, ma su orizzonti temporali che sono sicuramente superiori al mese.
Potete quindi avere un'idea di quelli che sono i rendimenti degli indici mondiali, che come abbiamo visto in precedenza possono comprendere anche gli indici creati da società di rating, da case da banche d'affari o da società di società prodotto, quindi degli indici che vengono utilizzati come benchmark di riferimento e che quindi possono dare un overview di come è l'andamento del mercato di alcuni particolari settori e aree geografiche o particolari temi.
Indici Obbligazionari
Quindi andiamo oltre adesso vediamo i peggiori e andiamo a parlare anche degli indici obbligazionari. Fino adesso abbiamo parlato di indici azionari, abbiamo visto una mappatura dei vari indici e abbiamo visto soprattutto una mappatura degli indici relativi alle diverse asset class quindi azionari e obbligazionari, materie prime e una categoria altri che racchiude diversi tipologie di indici differenti.
Quindi abbiamo parlato di indici che sono costruiti da società di gestione, case prodotto piuttosto che le società di rating o altri tipi di aziende quindi tutte legate al settore finanziario e non potevamo quindi non creare una slide che parla oltre che degli indici azionari anche degli indici obbligazionari proprio perché spesso soprattutto legato al mercato obbligazionario vengono utilizzati per fare proprio come benchmark e indici di riferimento degli indici provenienti proprio da case prodotto.
Ad esempio qui abbiamo fatto alcune evidenze diciamo esemplificative come il Merrill Lynch, il City Group Global Market, il JPMorgan per esempio Giappone ovviamente classificati in base a quelle che possono essere le scadenze, le aree geografiche di appartenenza, il Paese di riferimento o altri tipi di classificazione, per esempio come i rendimenti. Per chi volesse andare a vedere dove si possono trovare le variazioni e le quotazioni degli indici obbligazionari abbiamo fatto un riferimento al Sole 24 Ore, abbiamo riportato un'immagine che riporta alcuni di questi indici con relative variazioni, la chiusura giornaliera, la variazione sia dal punto di vista dei vari orizzonti temporali (quindi giorno, mese, anno) il rendimento e la duration. Anche in questo caso riportiamo un rendimento degli indici fixed income a un anno, i migliori anche qui presi da dal sito di Morningstar.
Abbiamo anche inserito un link all'interno delle slide dove è riportato sostanzialmente il collegamento e quindi l'indice URL dove possibile atterrare per arrivare alla pagina degli strumenti che ricordo è nel menù orizzontale della sessione del sito. Vorrei farvi vedere in questo caso che sostanzialmente i rendimenti di categoria per fixed income e sono divisi per categoria Morningstar quindi in questo caso perché racchiudono delle categorie che fanno riferimento in particolare al mondo dei fondi. Quindi in questo caso avete delle categorie e dei rendimenti che non sono indicativi di un indice particolare di riferimento, ma alla categoria dei fondi comuni di investimento. Quindi quando voi andate a fare un riferimento al portale di Morningstar in questo caso al fixed income avrete delle categorie Morningstar che raggruppano una serie di fondi che indicativamente forniscono quello che è l'andamento di quella determinata categoria.
Situazione differente avevamo visto invece per quanto riguardava gli indici mondiali. In quel caso invece si faceva proprio riferimento ai benchmark creati apposta dalle case di gestione sostanzialmente e dalle banche d'affari per poter essere utilizzati come punti di riferimento e benchmark per i prodotti gestiti. Quindi due situazioni differenti.
Andiamo avanti e vediamo quello che sono i market mover. Partiamo da questi, da quello che da una spinta è una direzionalità ai mercati. Quindi entriamo nel cuore di questa parte, di quello che bisogna conoscere dei mercati degli indici ed entriamo sostanzialmente in uno degli argomenti principali.