Lezione 5
Correlazione tra gli Indici di Borsa [Intermarket]
Quando parliamo di quello che bisogna conoscere degli indici, non possiamo non fare riferimento alle correlazioni e all'analisi inter market. Quando si valuta la scelta di uno o più operazioni di trading sugli indici, dobbiamo sempre far riferimento alle possibili correlazioni tra gli asset e una valutazione a inter market per capire come potrebbe variare il prezzo di uno strumento in funzione del movimento di un altro sottostante. Questo è infatti il concetto di correlazione, ovvero la variazione di uno strumento in funzione del movimento di un altro.
Quindi possiamo avere una correlazione positiva quando due asset si muovono nella stessa direzione, negativa quando si muovono in direzioni opposte, neutrale quando non esiste correlazione.
Quando parliamo invece di valutazioni inter market facciamo delle considerazioni che vanno a prendere sia asset class di natura differente come può essere l'azionario obbligazionario le materie prime e la correlazione che esiste tra asset class di natura totalmente diversa. In questo caso andiamo a valutare e analizzare e studiare i rapporti che esistono tra le diversi tra le diverse asset class.
Questo può funzionare anche da market mover nel senso che noi, sapendo quali sono le correlazioni esistenti, sia storiche che periodiche tra le varie asset class, possiamo utilizzare quelle dominanti come market mover.
Correlazione tra mercati
La correlazione tra gli asset può essere correlazione tra mercati. A questo punto dobbiamo far riferimento a determinate tipologie di mercati che hanno delle correlazioni storiche piuttosto accentuate. Nell'ultimo periodo il mercato della globalizzazione, quindi core business che si sono ampliati e che si sono estesi oltre i confini nazionali, hanno rafforzato quello che è il concetto di correlazione e quindi hanno influito su quelle che sono le relazioni tra le diverse piazze d'affari e i vari listini. La relazione più analizzata è quella tra Europa e Stati Uniti. Sappiamo che gli Stati Uniti sono un market leader rispetto ai listini del Vecchio Continente, ma sappiamo anche che esiste una correlazione piuttosto stretta tra l'andamento del mercato americano e quello europeo. Una correlazione tradizionalmente positiva che dura nel tempo. Anche nei rapporti di cambio esistono delle correlazioni molto importanti sia tra le coppie di valute e in questo caso è importante, soprattutto per quanto riguarda gli indici espressi in valute differenti all'euro. Il rapporto di cambio è un altro possibile market mover per quanto riguarda i mercati. Quindi consideriamo sempre anche il fattore cambio quando facciamo l'analisi degli indici e utilizziamo lo sempre come fattore di riferimento per le nostre valutazioni.
Andiamo avanti adesso e vediamo un grafico che rappresenta le correlazioni storiche, ad esempio tra il mercato del Dax, quindi il listino del Dax ad esempio 500. Come possiamo vedere da questa slide che è una slide statica quindi ci fornisce un'indicazione di quello che è un andamento storico ma aggiornato nel momento in cui stiamo facendo la registrazione, prendendo un grafico che parte dal 1982 fino sostanzialmente ad oggi nel momento punto in cui stiamo registrando si può vedere chiaramente come esiste una correlazione positiva dell'andamento perché questo sostanzialmente è un andamento quindi stiamo mostrando l'andamento storico dei due indici di riferimento tra l'indice Dax e l'esempio 500. In alcuni momenti i due mercati hanno avuto una correlazione più stretta e in altri momenti invece la correlazione è andata un po' a disallinearsi. Quindi abbiamo dei momenti, ad esempio come in questo caso, dove la correlazione è evidente, altri dove un indice ha sovraperformato un altro e quindi in questo caso si ha sempre correlazione, ma con una maggiore forza relativa di un indice rispetto ad un altro. Ci sono poi i momenti in cui un indice rispetto all'altro ha mostrato un andamento laterale mentre l'altro si è mostrato estremamente reattivo.
Quindi vediamo che esiste una correlazione e una correlazione di tipo positivo che ovviamente non si può considerare sempre standard nel tempo ma che ovviamente varia e che quindi va studiata nella sua periodicità e quindi in ogni contesto di mercato.
Prendiamo ad esempio il coefficiente di correlazione che viene riportato qua sotto di uno in quel caso toh caso quando abbiamo registrato era dello 0.49 e vediamo proprio come si è mosso nel tempo e quindi mantenendo una certa costanza e anzi andando leggermente ad aumentare nell'ultimo periodo negli ultimi anni.
Nella parte sotto abbiamo un indicatore di forza relativa che ci mostra appunto la forza relativa di un indice rispetto ad un altro. E questo è un altro indicatore che ci mostra invece quello che è la maggiore reazione una maggiore diciamo propensione a la crescita o alla direzionalità in questo caso si può dire di un indice rispetto ad un altro quindi la sua forza maggiore rispetto a un altro mercato.