Investire nella biofarmaceutica nel 2023 conviene? La biofarmaceutica è il principale settore di sviluppo di farmaci innovativi. Si tratta di fare una scelta consapevole e mirata alle aziende che scelgono di produrre “medicinali intrinsecamente biologici in natura e realizzati usando la biotecnologia”. Non va confusa con la farmaceutica tradizionale, ovvero quella che produce i “farmaci a piccola molecola”, sintetizzati chimicamente senza l’uso di metodi tecnologici. La biofarmaceutica produce medicinali più moderni e performanti, dotati di una maggiore complessità molecolare.
Gli investitori che hanno studiato per anni il mondo della farmaceutica sanno che questa è la nuova frontiera, quella che spalancherà le porte del futuro verso l’innovazione in campo sanitario e quella che potrebbe trasformarsi in uno tra i migliori investimenti di oggi. Paesi come l'India ad esempio cercano di investire sempre di più in questo settore come si nota da questo grafico:
Nel 2017, l’Italia investiva circa 720 milioni di euro in ricerca e sviluppo al fine di individuare nuove terapie e migliorare la qualità di vita dei pazienti (fonte: Farmindustria). Le aziende biofarmaceutiche italiane hanno un fatturato di circa 10 miliardi di euro, ovvero il 5% del settore e il 32% della farmaceutica globale.
Globalmente, nel 2020, il mercato biofarmaceutico era valutato a circa 291 miliardi di dollari. Entro il 2030, ci si attende che il suo valore arrivi a toccare il trilione di dollari. (Statista).
Dopo il 2020 pandemico, molte persone si chiedono se abbia ancora senso investire nella biofarmaceutica, la disciplina biotecnologica che ha prodotto il vaccino capace di aiutarci a convivere con il Coronavirus. La risposta è sicuramente sì.
Perché investire nel settore della biofarmaceutica?
Una delle domande principali che ci si pone in fase di scelta riguarda, naturalmente, i benefici che questa operazione può restituire. Perché i biofarmaci sono così importanti? In un portafoglio equilibrato, le azioni biofarmaceutiche fanno parte di quel gruppo di titoli con un profilo di investimento ad alto rischio e possibilità di elevati guadagni. Un farmaco biotecnologico impiega anni ad essere prodotto, testato (fasi di sperimentazione) e finalmente distribuito – se non, in molti casi, respinto.
Ecco perché, proprio come per quanto riguarda il biotech in generale, questo tipo di investimento può essere interessante per chi applica una strategia di buy and hold in ottica del lungo termine.
Investire nella biofarmaceutica significa puntare sul futuro della medicina per come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi. L’invecchiamento della popolazione globale e il sempre maggiore accesso alle terapie biofarmaceutiche anche nei Paesi emergenti assicurano un ruolo importante a questo settore nel futuro dell’umanità.
Cosa sono i biofarmaci?
I biofarmaci sono farmaci innovativi, il cui principio attivo è prodotto da organismi viventi o ottenuto attraverso metodi di DNA ricombinante e/o di controllo dell’espressione genica. Si tratta di polipeptidi, delle glicoproteine o degli acidi nucleici che hanno caratteristiche molecolari assai più complesse dei farmaci tradizionali. Rientrano nella biofarmaceutica vari gruppi di sostanze:
Nello specifico, la biofarmaceutica è quel segmento della biotecnologia che si preoccupa di produrre medicinali destinati all’uomo o agli animali.
Settore farmaceutico e nanotecnologie
Matthew Nordan è vicepresidente di Lux Research e ritiene che la nanotecnologia offra ai giganti farmaceutici molte opportunità e, secondo un recente rapporto di Lux Research, tuttavia, molte grandi aziende farmaceutiche stanno perdendo questa importante occasione.
La nanotecnologia è lo studio e la manipolazione della materia a livello atomico e molecolare e sta già avendo un grande impatto sull'industria farmaceutica. I nanomateriali sono in grado di attraversare la barriera emato-encefalica e di colpire cellule specifiche del corpo, rendendoli ideali per la somministrazione di farmaci. Inoltre, i nanomateriali possono essere utilizzati per creare nuovi farmaci con una migliore solubilità, assorbimento e distribuzione. La nanotecnologia viene utilizzata anche per sviluppare strumenti diagnostici più sensibili e specifici rispetto ai metodi tradizionali. Le applicazioni potenziali della nanotecnologia sono infinite e sono destinate a rivoluzionare l'industria farmaceutica negli anni a venire.
Biofarmaceutica: vantaggi e svantaggi
Facciamo un breve recap su quelli che possiamo definire i pro e i contro dell’investire nella biofarmaceutica al fine di comprendere meglio quali sono le sue potenzialità e i suoi difetti. Tra i vantaggi che possono carpire l’interesse di un potenziale investitore troviamo:
Il mercato biofarmaceutico è in continua espansione e pieno di nuove opportunità e scoperte che possono generare nuovi elementi di profitto.
I biofarmaci rappresentano il futuro della farmaceutica.
L’umanità continua a crescere di numero e a invecchiare. Le nuove frontiere del biotech permettono di assistere l’essere umano in ottica di una terza età più confortevole.
Il biopharma è ideale per gli investimenti a lungo termine.
Tra gli svantaggi individuiamo invece:
Investire nel biopharma significa optare per un investimento ad alto rischio che dev’essere mitigato con un orizzonte temporale lungo.
Le aziende biofarmaceutiche sono sensibili alle opinioni dell’FDA e dell’EMA.
Questo settore richiede un’elevata capacità di analisi delle aziende su cui si intende investire al fine di comprendere al meglio le dinamiche dei nuovi brevetti, delle sovvenzioni internazionali e degli ambiti di ricerca più profittevoli.
Market Mover del settore della biofarmaceutica
Quando si parla di investimenti e di un settore in particolare, non si possono tralasciare i market mover, ovvero i fattori che creano movimento nel mercato in questione. Ecco alcuni aspetti a cui bisogna prestare attenzione:
Evoluzione delle normative vigenti in materia sanitaria. Pensiamo per esempio all’FDA americana e all’EMA.
Eventi e notizie specifiche in ambito sanitario locale o globale, come per esempio un’epidemia o una pandemia.
Eventi e notizie in ambito di ricerca e sviluppo delle specifiche aziende farmaceutiche che possono fornire vantaggi o svantaggi considerevoli a un singolo titolo.
Cause legali storiche o pendenti in merito all’uso di farmaci specifici.
Conoscere vantaggi e svantaggi, insieme ai market mover, ovvero gli elementi che potrebbero influenzare l’andamento dei prezzi, permette di valutare meglio i broker sul mercato e gli strumenti con cui prendere una posizione.
Come investire nella biofarmaceutica?
Esistono vari strumenti per investire nella biofarmaceutica capaci di soddisfare le esigenze di svariati investitori in materia non solo di conoscenza del mercato, ma anche alle dimensioni del capitale e al grado di rischio e dunque ritorno di investimento.
Il metodo tradizionale è quello che riguarda le azioni, con l’obiettivo di ottenere profitti investendo sui titoli individuali di aziende che hanno come core business la produzione di medicinali, farmaci biotecnologici. In alternativa è possibile acquistare azioni delle holding multinazionali che possiedono aziende o marchi specializzati nel settore. Quest’ultima opzione permette una certa diversificazione dell’investimento.
Per gli investitori con capitali ridotti, è possibile optare per gli strumenti derivati, come per esempio i CFD. Si tratta della principale alternativa utilizzata da coloro che desiderano investire su mercati nazionali ed esteri in qualità di investitori indipendenti al fine di prendere posizione su una singola azienda o su un paniere di titoli del farmaceutico e del biotecnologico insieme.
Un altro modo per prendere posizione sul mercato biopharma sono gli ETF (Exchange Traded Funds), ovvero fondi a gestione passiva che replicano un indice e che offrono la possibilità di tracciare un paniere di aziende specializzate in un settore specifico, o facenti parte per esempio del biotech.
Al fine di valutare lo strumento più adatto alle individuali esigenze è opportuno tenere presenti alcuni aspetti, tra cui:
Conoscenze dello strumento e dei mercati
Profilo di rischio e di tolleranza
Orizzonte temporale
Capitale operativo a disposizione.
Azioni sul biofarmaceutico per il 2023
Dove investire nella biofarmaceutica
Al fine di negoziare online e investire nella biofarmaceutica, è necessario selezionare un intermediario che eseguirà le operazioni. Per determinarlo è necessario comprendere alcuni aspetti importanti di questa dinamica, al fine di trovare il giusto broker per le proprie possibilità:
il capitale operativo di investimento
la frequenza si prevede di effettuare operazioni di trading
il vostro livello di esperienza di trading
l'affidabilità del broker
Per questo motivo, abbiamo pensato di selezionare una lista con alcuni broker sul mercato.
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Se ti interessa, scopri come investire nel settore farmaceutico.
Conclusioni
Quando si tratta di investire, ci sono molti settori diversi tra cui scegliere. Le aziende biofarmaceutiche sono responsabili dello sviluppo e della produzione di farmaci e altri trattamenti per malattie e patologie. Il settore è in continua evoluzione, in quanto vengono fatte nuove scoperte nel campo della scienza medica. Di conseguenza, le azioni biofarmaceutiche possono essere molto volatili. Tuttavia, per gli investitori con una prospettiva a lungo termine, la biofarma può essere un settore interessante. Molti dei farmaci di maggior successo al mondo sono stati sviluppati da aziende biofarmaceutiche e si prevede che il settore continuerà a crescere rapidamente nei prossimi anni. Pertanto, sebbene vi siano alcuni rischi, la biofarmaceutica può essere un settore da approfondire per gli investitori disposti ad avere una visione a lungo termine.