Shell ha segnalato che la sua serie di profitti record è destinata a terminare dopo che la riduzione dei margini di raffinazione e dei prodotti chimici e l'indebolimento del commercio del gas hanno pesato sugli utili del terzo trimestre.
La più grande compagnia petrolifera e del gas d'Europa ha registrato utili trimestrali consecutivi record nella prima metà dell'anno, grazie alle perturbazioni dei mercati energetici causate dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia a febbraio, che hanno fatto salire i prezzi dei combustibili fossili.
Ma i prezzi del petrolio sono scesi dagli oltre 120 dollari al barile di giugno a circa 90 dollari al barile a causa dei timori di recessione in Europa che hanno colpito l'attività economica.
Nei tre mesi fino alla fine di settembre, Shell ha dichiarato che i margini della sua attività di raffinazione dovrebbero essere di 15 dollari al barile, in calo rispetto ai 28 dollari al barile del trimestre precedente. Ciò avrebbe avuto un "impatto negativo compreso tra 1 e 1,4 miliardi di dollari" sugli utili rettificati del terzo trimestre al lordo di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti rispetto al trimestre precedente.
Allo stesso tempo, i margini dell'unità chimica del gruppo FTSE 100 sono crollati da 86 dollari per tonnellata nell'ultimo trimestre a un previsto meno 27 dollari per tonnellata, in seguito al calo della domanda globale di materie plastiche.
Utili di Shell
Shell, il più grande commerciante di gas naturale liquefatto al mondo, ha aggiunto che gli utili delle sue attività integrate nel settore del gas dovrebbero essere "significativamente inferiori" rispetto al secondo trimestre a causa della minore domanda stagionale e dell'impatto di un mercato "volatile e disordinato".
Le azioni del gruppo energetico sono scese di quasi il 4% nelle prime contrattazioni londinesi di giovedì, intaccando i guadagni di circa il 41% sull'anno.
