Recessione: Gli Stati Uniti si stanno avviando verso una "brutta" recessione? Secondo l'ultimo sondaggio Economist/YouGov, tre americani su cinque affermano che gli Stati Uniti sono in recessione. Come mai non è ufficiale?
L'impennata dell'inflazione - il tasso più alto dagli anni '80 - ha inasprito l'umore di molti. Alcuni americani guidano meno per risparmiare sulla benzina, rinunciano a prodotti biologici costosi e cercano offerte per risparmiare qualche dollaro.
Ci sono altre cattive notizie. Il mercato immobiliare, un tempo fiorente, sta rallentando, rendendo meno sicuro il capitale immobilizzato. Anche l'indice S&P 500 ha accusato il colpo. L'indice è sceso del 19% nell'anno, facendo sparire trilioni di ricchezza e facendo improvvisamente sudare tutti, dai giovani investitori ai futuri pensionati.
Ma questa potrebbe essere solo una recessione d'umore, dato che l'organo di governo ufficiale incaricato di dichiarare la recessione rimane silenzioso sulla questione.
L'America è dunque in recessione?
Il PIL degli Stati Uniti è sceso per due trimestri consecutivi: l'1,6% nel primo trimestre del 2022 e lo 0,6% in quello successivo. Nella maggior parte dei Paesi, questa è una recessione. Ma non negli Stati Uniti.
La recessione ufficiale viene definita dal Business Cycle Dating Committee, un gruppo poco conosciuto di otto economisti scelti dal National Bureau of Economic Research, un'organizzazione no-profit. Finora il comitato si è rifiutato di usare la parola "R".
In che modo l'aumento dei tassi di interesse influisce sull'economia statunitense?
Per abbassare i prezzi, la banca centrale americana - la Federal Reserve - sta aumentando i tassi di interesse. L'idea è che, rendendo più costoso il prestito di denaro, la gente spenderà meno e risparmierà di più.
Questa diminuzione della domanda dei consumatori farà scendere i prezzi di beni e servizi che sono saliti alle stelle, ma ci vuole un po' di tempo. Anche se i prezzi della benzina sono scesi di recente, il costo dei generi alimentari e degli affitti ha continuato a salire, mettendo la banca centrale americana in difficoltà.
Si prevede che nell'ultima riunione la Fed alzerà il tasso di interesse a breve termine di tre quarti di punto per la terza volta consecutiva, nella speranza di accelerare il calo dei prezzi. Un aumento così consistente porterebbe il tasso di riferimento - che incide su molti prestiti al consumo e alle imprese - a una fascia compresa tra il 3% e il 3,25%, il livello più alto degli ultimi 14 anni.
Il pericolo è che, se si spingesse troppo in là, potrebbe soffocare la crescita economica e provocare un'impennata della disoccupazione, un rischio che alimenta gli attuali timori di recessione.