Il cambio USD/JPY e' ai massimi dall'agosto del 1998 a 143,50 sulla scia delle aspettative di un rialzo da parte della FED, possibile nella giornata di domani, mercoledì 21.
Tra le cause del rialzo c'è sicuramente uno yen estremamente debole in questo periodo e il doppio effetto di un dollaro molto forte. Il dollaro statunitense sta guadagnando terreno rispetto a tutte le principali valute, e questo lo si può attribuire almeno a due importanti fattori: il primo fattore è la politica monetaria restrittiva della FED, mentre il secondo fattore riguarda il periodo di incertezza economica globale.
La Banca Centrale statunitense, da marzo scorso, ha deciso odi agire in modo aggressivo sui tassi d'interesse, alzandoli per contrastare almeno in parte le pressioni in continua crescita dell'inflazione, che in estate, ad agosto, hanno toccato il +8.3% anno su anno.
La FED d'altro canto ha alzato i tassi di interesse fino all'attuale 2.25%-2.50% anche se il consensus stima un aumento molto aggressivo durante l'incontro della FED che si terrà nella giornata di domani, mercoledì 21 settembre 2022. Si pensa che si potrebbe arrivare a un rialzo di 75 punti base, il che porterebbe i tassi del 3% circa.
Dollaro privilegiato rispetto ad altre monete
Il rialzo del costo del denaro ha inoltre portato a privilegiare il dollaro statunitense rispetto alle altre valute. Il crescere dei rendimenti dei titoli di stato, hanno contribuito molto ed hanno portato la curva dei rendimenti statunitensi ad invertirsi.
Ad oggi le obbligazioni a un anno rendono circa il 4% mentre a due anni garantiscono un 3.86%. Risultati davvero ottimi considerando gli equivalenti tedeschi e nipponici che a due anni offrono rispettivamente un rendimento dell'1.56%.
Gli investitori stanno inoltre privilegiando la detenzione degli asset denominati i ndollari tenendo conto delle altre valute. Il Dollar Index ha toccato il livello di 109.83, che rappresenta il massimo valore da 20 anni.
