L'Unione europea dovrebbe annunciare martedì, in occasione del vertice COP27, un piano per aggiornare l'obiettivo di riduzione delle emissioni previsto dall'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici prima del vertice delle Nazioni Unite del prossimo anno.
La mossa del terzo inquinatore mondiale - dopo Cina e Stati Uniti - cercherebbe di convincere gli altri Paesi che l'UE a 27 sta mantenendo i suoi impegni nella lotta al cambiamento climatico, anche se sta combattendo una crisi energetica.
L'invasione dell'Ucraina da parte del Presidente russo Vladimir Putin ha scatenato una corsa al gas in Europa e ha spinto alcuni Paesi a bruciare più carbone, nel tentativo di sostituire le forniture di energia dalla Russia che sono state interrotte quest'anno.
I responsabili politici dell'UE affermano che le mosse sono temporanee e indicano i piani di espansione delle energie rinnovabili che la Commissione europea ha proposto di rendere più ambiziosi quest'anno per aiutare i Paesi ad abbandonare più velocemente il gas russo.
Ma l'ottica dei Paesi europei che bruciano più carbone - mentre allo stesso tempo esortano i Paesi più poveri a disintossicarsi da questo combustibile - ha complicato il bilancio climatico dell'UE e ha portato alcuni Paesi al vertice COP27 a lamentarsi di un arretramento sugli obiettivi verdi.
UE e la riduzione delle emissioni
L'UE ha una delle politiche più ambiziose in materia di cambiamenti climatici tra i principali emettitori, essendosi impegnata a ridurre le proprie emissioni nette di gas serra del 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, e ad eliminarle completamente entro il 2050.
Il blocco sta ora negoziando una serie di leggi per raggiungere questi obiettivi. Prima della COP27, i Paesi dell'UE e i legislatori hanno raggiunto in fretta e furia accordi su tre leggi, tra cui il divieto di vendere nuove auto a combustibile fossile nel 2035.
Se attuate, le leggi in questione comporterebbero per i Paesi dell'UE un superamento della riduzione delle emissioni del 55%. Una delle leggi, sulla protezione delle foreste e di altri ecosistemi che assorbono CO2, potrebbe ridurre le emissioni nette complessive dei Paesi del 57%, secondo i legislatori dell'UE.