In questa pagina offriamo una guida su come gestire le tasse relative alle attività di trading su eToro, evidenziando l'importanza della dichiarazione dei redditi per assicurarsi di adempiere agli obblighi fiscali. È fondamentale segnalare alla fiscalità sia i profitti (plusvalenze) sia le perdite (minusvalenze) derivanti dal trading online. Mentre è doveroso dichiarare i profitti per conformarsi alle norme fiscali, si suggerisce altresì di dichiarare le perdite, e nel corso dell'articolo esploreremo il motivo di questa raccomandazione.
Per una guida all'uso di eToro è possibile consultare la nostra guida eToro gratuita. Per maggiori informazioni si può consultare la nostra recensione eToro aggiornata. Per aprire un conto di trading si può partire da questa pagina di iscrizione (non occorre depositare).
Tasse eToro, dichiarazione dei guadagni
In merito alla dichiarazione dei redditi derivanti dal trading su eToro, è essenziale comprendere che l'imposizione fiscale si applica ai rendimenti netti, calcolati come la somma dei guadagni e delle perdite accumulati su tutti i conti di trading. Ad esempio, se si dispongono di tre conti di trading e il risultato complessivo è un profitto, sarà necessario versare le imposte su tale profitto.
Nel caso in cui, globalmente, si registrino perdite, è ancora necessario presentare un dettaglio di tutte le transazioni effettuate, indipendentemente dal loro esito. Questo passaggio è importante non solo per questioni legali ma anche per garantire trasparenza: dimostrare l'assenza di profitti consente di evitare il pagamento delle imposte, pur confermando la propria posizione fiscale. Per soddisfare tale requisito, è sufficiente produrre e conservare una copia dell'estratto conto delle attività di trading effettuate su eToro (o su qualsiasi altra piattaforma), escludendo gli estratti conti bancari personali.
Procederemo ora a dettagliare le modalità di gestione delle tasse su eToro, chiarificando quando e come esse debbano essere pagate, e quali moduli utilizzare per la dichiarazione.
Bisogna pagare le tasse sul trading con eToro?
Per quanto riguarda il trading su eToro, è necessario versare le imposte sulle plusvalenze generate. È fondamentale dichiarare il proprio conto di trading su eToro alle autorità fiscali, presentando l'estratto conto a scopo di verifica.
Sebbene non sia automatico essere sottoposti a controllo fiscale, è vitale essere preparati e conformi alle normative vigenti.
Il procedimento richiede il download dell'estratto conto da eToro (accessibile direttamente dalla piattaforma) per poi dichiararlo attraverso il Certificato Unico dei Debiti Tributari, che si distingue dal classico modello 730. Qualora l'estratto conto mostri delle plusvalenze, è su queste che si dovranno calcolare le tasse dovute, applicando in Italia un'aliquota del 26% sulle plusvalenze derivanti dal trading.
È importante calcolare le tasse basandosi sulla plusvalenza netta realizzata nell'arco dell'anno fiscale.
Dal punto di vista della conformità legale e normativa, eToro rispetta tutti i requisiti richiesti, aderendo inoltre al Common Reporting Standard (CRS), un sistema internazionale di scambio di informazioni fiscali.
Tasse eToro: bisogna pagarle sempre o solo se si guadagna?
Nel caso in cui non si siano realizzati guadagni, non sorge l'obbligo di pagare tasse sulle minusvalenze. Tuttavia, è raccomandato presentare l'estratto conto per mantenere un profilo di attività di trading costante agli occhi dell'ente fiscale. Ciò contribuisce a facilitare le verifiche sulle possibili operazioni sospette, come il riciclaggio di denaro, mostrando trasparenza e regolarità nelle proprie attività finanziarie.
È importante sottolineare che l'estratto conto deve essere dichiarato anche nel caso in cui si siano mantenute posizioni aperte nel corso dell'anno senza procedere alla loro chiusura. Questo passaggio aiuta a fornire un quadro completo e accurato della propria situazione finanziaria e delle proprie attività di trading all'ente fiscale.
Estratto conto su eToro: come si ottiene?
Per ottenere l'estratto conto dalla piattaforma eToro, segui questi passaggi:
1. Accedi alla sezione "Portafoglio".
2. Premi sull'icona dell'orologio situata in alto.
3. Clicca sull'icona delle impostazioni (la ruota dentata) posizionata sulla destra.
4. Seleziona l'opzione "Estratto Conto".
5. Scegli l'arco temporale di tuo interesse.
Pagare le tasse eToro, esempio
Illustreremo un esempio concreto per spiegare il processo di pagamento delle tasse derivanti dalle attività di trading effettuate su eToro.
Durante l'anno solare precedente, dal primo gennaio al trentuno dicembre, abbiamo operato su eToro. Per assicurarci di essere conformi agli obblighi fiscali, abbiamo recuperato l'estratto conto dalla piattaforma, seguendo le istruzioni fornite in precedenza. Abbiamo visitato la sezione specifica e abbiamo scaricato i dati relativi all'ultimo anno.
A questo punto, si possono verificare due situazioni distinte:
1. Abbiamo ottenuto un guadagno.
2. Non abbiamo ottenuto guadagni (abbiamo subito perdite).
Per il primo scenario, è necessario identificare l'importo totale del guadagno per poter calcolare l'imposta dovuta. Se, ad esempio, abbiamo realizzato un guadagno netto di 3.000€, dobbiamo applicare un'aliquota del 26%. Di conseguenza, dovremo versare 780€ di tasse su quel guadagno.
Nel secondo scenario, sarà sufficiente presentare l'estratto conto, che dimostrerà l'assenza di guadagni. Questa dichiarazione è obbligatoria non solo per una questione di trasparenza fiscale, ma anche per permettere alle autorità di verificare eventuali discrepanze nei movimenti di denaro o per prevenire il riciclaggio di denaro.
eToro e 730, come funziona?
Nella dichiarazione dei redditi, le tasse relative al trading su eToro non vengono inserite direttamente nel modello 730, ma richiedono l'uso del Certificato Unico Debiti Tributari, noto anche come "CUD", "CUDT" o "modello debiti". Questo documento costituisce un modulo aggiuntivo che accompagna il 730, il quale rappresenta il principale formulario per la dichiarazione dei redditi in Italia.
eToro: sostituto d'imposta o no?
Il broker eToro non agisce come sostituto d'imposta, il che significa che i guadagni ottenuti tramite la piattaforma sono soggetti a tassazione netta delle imposte che l'utente è tenuto a versare. La ragione di ciò è che eToro ha una portata globale, operando in diversi paesi del mondo, rendendo complesso applicare le normative fiscali specifiche per ciascun utente, considerando anche che tali norme sono in continuo aggiornamento.
Pertanto, in assenza di un ruolo di sostituto d'imposta da parte di eToro, spetta all'utente la responsabilità di calcolare e versare le tasse dovute secondo le leggi fiscali del proprio paese di residenza.
eToro, regime dichiarativo o amministrato?
Per la piattaforma eToro è applicabile il regime dichiarativo. Questo significa che è responsabilità dell'utente dichiarare tutte le proprie operazioni di trading e i relativi guadagni. È cruciale sottolineare nuovamente che le tasse sono dovute unicamente sui profitti realizzati, ma è necessario presentare l'intero estratto conto alle autorità fiscali, come l'Agenzia delle Entrate, a scopo di monitoraggio.
eToro non adotta il regime amministrato, in quanto NON funge da intermediario nella gestione delle tasse per conto dell'utente.
Ecco una panoramica delle caratteristiche distintive dei due regimi:
Nel regime dichiarativo, l'investitore percepisce direttamente i proventi lordi dalle sue attività di investimento o trading e deve provvedere personalmente alla dichiarazione dei redditi, includendovi queste entrate. Spetta quindi all'investitore calcolare e versare le tasse dovute in base ai guadagni indicati nell'estratto conto del proprio conto di trading.
Nel regime amministrato, invece, l'investitore affida i suoi capitali a un intermediario attraverso un contratto di amministrazione fiduciaria, senza concedere la gestione del patrimonio.
Tasse e trading: cos'è il CRS?
Nel contesto del trading online e delle relative obbligazioni fiscali, il CRS (Common Reporting Standard) rappresenta uno standard internazionale per lo scambio automatico di informazioni finanziarie (AEOI). Questo standard è stato ideato dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) con l'intento di incoraggiare i paesi in cui risiedono gli investitori a raccogliere dati dalle proprie entità finanziarie e a condividerli automaticamente con le autorità fiscali di altri paesi su base annua.
Di conseguenza, eToro, conformemente a tali normative, è tenuto a identificare la residenza fiscale dei suoi utenti per poter, all'occorrenza, trasmettere queste informazioni alle autorità fiscali competenti del paese di residenza dell'investitore.
Nell'ambito del CRS, eToro è obbligato a segnalare esclusivamente i guadagni effettivamente percepiti e accreditati sul conto dell'utente.
Conclusione sulle tasse sul trading
Come evidenziato in questo articolo, chi si dedica al trading online è tenuto al pagamento delle tasse, le quali sono applicate esclusivamente sulle plusvalenze realizzate. È importante sottolineare che, se non si chiude l'anno in positivo, non vi è alcun obbligo di versamento fiscale.
Il termine ultimo per il versamento delle imposte è fissato al 30 giugno, con un'aliquota impositiva del 26% che si applica unicamente sulle plusvalenze.
Pertanto, l'attività di trading online e le relative tassazioni sono strettamente correlate, purché si verifichino guadagni. Dal punto di vista fiscale, i guadagni da trading devono essere dichiarati come "redditi diversi".
Paolo Ferrari
Paolo Ferrari è un esperto nel settore del trading online con oltre 15 anni di esperienza. Ha iniziato la sua carriera nel trading digitale, diventando una figura di spicco nel settore grazie alla sua profonda conoscenza e alle sue competenze avanzate. Oltre alla sua attività di trading, Paolo ha dedicato molto tempo alla redazione di corsi sul trading online, condividendo la sua vasta esperienza e le sue strategie con aspiranti trader e professionisti del settore.